Da oggi e un pò alla volta (quando il tempo me lo consentirà), inserirò qui stralci della mia tesi che, sostanzialmente, raggruppa e descrive l'esperienza che ho acquisito in questo campo.
Mi farà molto piacere ricevere considerazioni e o quant'altro possa far accrescere e scambiare la 'cultura' su questo argomento. Buona lettura e... spero di non annoiarvi !!!
La complessità del problema sordità fa sì che occorre tenere continuamente conto del “cliente-persona”. Non si può racchiudere in un gioco di “causa-effetto” o di “cliente-fornitore” o “problema-soluzione”, l'attenzione che richiedono le persone audiolese.
Inoltre è indispensabile una poliedricità di tecniche e di conoscenze che siano sempre e comunque potentemente alimentate da sincera passione.
La necessità più urgente in Italia è quella di dover fare “cultura” e abbandonare gli stereotipi (del cliente e dell’audioprotesista) lasciandoli al passato. Un mezzo potente per cominciare a diffondere le premesse che saranno poi oggetto di approfondimento nella comunicazione con il cliente, è la comunicazione pubblicitaria. Attraverso questa è possibile conseguire importanti obbiettivi di “normalizzazione” del problema dell’ipoacusia favorendo ricorsi più immediati alla soluzione.
Sopratutto...dobbiamo tenere anche conto che il cliente (questo cliente) tende a nascondere il suo problema ed è naturalmente aiutato dalla poca visibilità “fisica” della sordità.