Il livello della soddisfazione è strettamente dipendente dal valore assegnato al prodotto e dalle aspettative. Diviene quindi fondamentale comprendere la sensibilità dell'interlocutore per poter misurare la sua capacità di percepire la qualità. Questo aspetto richiede molta attenzione poiché il cliente ha bisogno di essere costantemente motivato. L’efficienza operativa, i controlli costanti, il coinvolgimento, se necessario, dei familiari, sono tutti elementi che contribuiscono a far si che il cliente si senta “seguito”. Occorre altresì comprendere e far comprendere che il punto di arrivo, oltre a sentire meglio, è il benessere emotivo. Infatti la soddisfazione è una percezione emotiva anche se indotta da elementi materiali di reale appagamento delle aspettative.
Non è mai un obiettivo in sè, ma un tramite per migliorare le performances sul cliente e una condizione necessaria per la crescita delle relazioni di clientela a lungo termine.
Una immagine positiva garantisce, anche in presenza di insoddisfazione, una temporanea protezione al rischio di abbandono e comunque un cliente soddisfatto porta possibili nuovi contatti grazie ad un positivo passaparola. Ad esempio nel passaggio dall’ascolto analogico al digitale, la diversa percezione dei suoni non sempre viene valorizzata dal cliente che misura il beneficio rispetto ad aspettative “personali”. Occorre quindi far rilevare (in questo caso) come sia in realtà più ampia la percezione e sia necessario e utile concentrarsi su altri aspetti che, proprio in quanto nuovi, non ancora rilevati nella loro importanza.
Quindi tutti i fattori possibili di alimentazione della soddisfazione vanno enfatizzati poiché motivano ulteriormente il cliente nel suo percorso di sperimentazione. Anche i questionari sulla soddisfazione del cliente fanno aumentare la sua considerazione poiché mostrano una forma di interessamento alla sua opinione e rappresentano una modalità per individuare possibili margini di miglioramento del servizio. Il cliente palesemente “soddisfatto” sposterà l’attenzione dalle sue aspettative iniziali trasferendola maggiormente sui consigli dell’audioprotesista che lo indurrà a conoscere meglio la sua protesi e a rendersi parte attiva nel percorso di adattamento migliorando la capacità di dare feedback.
Non è mai un obiettivo in sè, ma un tramite per migliorare le performances sul cliente e una condizione necessaria per la crescita delle relazioni di clientela a lungo termine.
Una immagine positiva garantisce, anche in presenza di insoddisfazione, una temporanea protezione al rischio di abbandono e comunque un cliente soddisfatto porta possibili nuovi contatti grazie ad un positivo passaparola. Ad esempio nel passaggio dall’ascolto analogico al digitale, la diversa percezione dei suoni non sempre viene valorizzata dal cliente che misura il beneficio rispetto ad aspettative “personali”. Occorre quindi far rilevare (in questo caso) come sia in realtà più ampia la percezione e sia necessario e utile concentrarsi su altri aspetti che, proprio in quanto nuovi, non ancora rilevati nella loro importanza.
Quindi tutti i fattori possibili di alimentazione della soddisfazione vanno enfatizzati poiché motivano ulteriormente il cliente nel suo percorso di sperimentazione. Anche i questionari sulla soddisfazione del cliente fanno aumentare la sua considerazione poiché mostrano una forma di interessamento alla sua opinione e rappresentano una modalità per individuare possibili margini di miglioramento del servizio. Il cliente palesemente “soddisfatto” sposterà l’attenzione dalle sue aspettative iniziali trasferendola maggiormente sui consigli dell’audioprotesista che lo indurrà a conoscere meglio la sua protesi e a rendersi parte attiva nel percorso di adattamento migliorando la capacità di dare feedback.
Nessun commento:
Posta un commento