E’ spesso un problema reale dinanzi al quale bisogna concretamente porsi. Diverse le strade.
La valorizzazione del prodotto, per esempio; la miniaturizzazione non è mai abbastanza enfatizzata. Eppure se si conduce il cliente ad una considerazione più attenta sulla complessità e varietà della funzionalità di un apparecchio acustico, si identificano chiaramente le ragioni di costo che non sono solo di tipo tecnologico ma sono anche collegate ad una ricerca pressoché continua. Inoltre, è bene far comprendere quella funzione di servizio che è compresa nel prezzo. Infatti è fortemente anomalo che per tutte le visite successive e per un tempo praticamente indeterminato non venga richiesta più alcuna tariffa. Quindi l’assistenza non solo è gratuita, ma non è nemmeno quantificabile. E’ il rispetto e la diversità dei clienti che non lo consente; ma non ci si può esimere (se necessario) dal far comprendere al cliente il valore dell’attività qualificata di noi audioprotesisti e che se fosse quantificata sul reale tempo speso, al cliente stesso forse non converrebbe. Basti pensare che il minimo costo orario medio di un tecnico riparatore è di 37 euro!
Ci sono anche altri aspetti “economici” che motivano il costo. L’evoluzione tecnologica per esempio ha richiesto e richiede continuamente adeguamenti formativi e di attrezzature, sempre più necessari per la gestione.
Infine va detto che la scarsa diffusione degli apparecchi acustici non ha creato opportunità di sfatare il luogo comune del costo in maniera approfondita. Occorre pertanto ricorrere ad esempi su altri prodotti noti, ad esempio, come un automobile e rafforzarne il confronto.
Infatti se accettiamo l’idea di deterioramento in una automobile che abbia percorso 100.000 km. e consideriamo che l’Asl ritiene “sostituibile” ogni 5 anni un apparecchio acustico, se l’automobile (ipotizzando una media di 100 km. percorsi in un ora), raggiunge il suo decadimento dopo poco più di mille ore, l’apparecchio acustico (considerando un funzionamento per 16 ore al giorno) è dichiarato “sostituibile” (ma non è detto) dopo ben 18.250 ore di utilizzo! (3560 ore all’anno). A questo punto siamo in un rapporto di 18 a 1 anche rimanendo su una semplice utilitaria! Naturalmente non ci si può esimere dal cercare e proporre alternative come finanziamenti, pagamenti rateali, campagne sconti...
La valorizzazione del prodotto, per esempio; la miniaturizzazione non è mai abbastanza enfatizzata. Eppure se si conduce il cliente ad una considerazione più attenta sulla complessità e varietà della funzionalità di un apparecchio acustico, si identificano chiaramente le ragioni di costo che non sono solo di tipo tecnologico ma sono anche collegate ad una ricerca pressoché continua. Inoltre, è bene far comprendere quella funzione di servizio che è compresa nel prezzo. Infatti è fortemente anomalo che per tutte le visite successive e per un tempo praticamente indeterminato non venga richiesta più alcuna tariffa. Quindi l’assistenza non solo è gratuita, ma non è nemmeno quantificabile. E’ il rispetto e la diversità dei clienti che non lo consente; ma non ci si può esimere (se necessario) dal far comprendere al cliente il valore dell’attività qualificata di noi audioprotesisti e che se fosse quantificata sul reale tempo speso, al cliente stesso forse non converrebbe. Basti pensare che il minimo costo orario medio di un tecnico riparatore è di 37 euro!
Ci sono anche altri aspetti “economici” che motivano il costo. L’evoluzione tecnologica per esempio ha richiesto e richiede continuamente adeguamenti formativi e di attrezzature, sempre più necessari per la gestione.
Infine va detto che la scarsa diffusione degli apparecchi acustici non ha creato opportunità di sfatare il luogo comune del costo in maniera approfondita. Occorre pertanto ricorrere ad esempi su altri prodotti noti, ad esempio, come un automobile e rafforzarne il confronto.
Infatti se accettiamo l’idea di deterioramento in una automobile che abbia percorso 100.000 km. e consideriamo che l’Asl ritiene “sostituibile” ogni 5 anni un apparecchio acustico, se l’automobile (ipotizzando una media di 100 km. percorsi in un ora), raggiunge il suo decadimento dopo poco più di mille ore, l’apparecchio acustico (considerando un funzionamento per 16 ore al giorno) è dichiarato “sostituibile” (ma non è detto) dopo ben 18.250 ore di utilizzo! (3560 ore all’anno). A questo punto siamo in un rapporto di 18 a 1 anche rimanendo su una semplice utilitaria! Naturalmente non ci si può esimere dal cercare e proporre alternative come finanziamenti, pagamenti rateali, campagne sconti...
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